Ieri pomeriggio si è tenuta la conferenza di inizio stagione agonistica, con i giornalisti di alcune reti televisive casertane e con la partecipazione di alcuni esponenti del mondo politico della provincia di Caserta.
La società di cui faccio parte per questa stagione pallavolistica, Volalto, prende il suo nome in ossequio alle sue origini salesiane. Infatti nel corso di una manifestazione salesiana è stato il Rettor Maggiore Juan Vecchi, successore di Don Bosco, ad asserire che "quando si sta con i giovani non bisogna mai avere paura di volare alto".
E' una possibilità che qualche "grande" ci dà di riscattarci. Dimostriamogli che siamo in grado di modificare noi il sistema che ci vuole cambiare.
Un salesiano ci ha anche benedetto i completini, il che è indispensabile siccome tra poco più di ventiquattro ore comincia il campionato e già sono quattro le compagne che stanno recuperando da vari infortuni.
Sono emozionata per l'avvio di questa stagione, dopo tredici anni di percorso pallavolistico mi trovo in una realtà in cui non avrei mai creduto di potermi proiettare, nemmeno mentalmente.
A tale proposito vi informo che domani sera si giocherà l'anticipo (di norma si gioca il sabato, in serie C) della prima fuori casa, alle 20.30 contro l'Accademia volley Benevento.
A Nico, che mi ha chiesto come mai il 21, devo una risposta.
Il mio numero è il 21 per tre motivi, principalmente. E non c'entra niente il giorno del compleanno. Io al riconoscimento continuerò a rispondere "Roberta, ventuno" perchè:
1- 21 è il numero dell'articolo della costituzione che garantisce la libertà d'espressione.
2- 21 sono le lettere dell'alfabeto e le parole per me sono importanti, nella mia vita, quanto la pallavolo.
3- 21 perchè è importante saper essere prima degli ottimi numeri 2 per poter diventare dei buoni numeri 1.
La presentazione è stata emozionante.
Mi è parsa, invece, tutto un recito, tutto un finto, tutto un barzelletto per ridere, la consegna dei completini: hanno sbagliato a stampare le MIE (SOLAMENTE le mie) maglie e invece di Cetro, sul mio bel 21 hanno scritto CASTRO.
Da oggi in poi chiamatemi Fidel.
N.b. voglio fare un caro saluto con un abbraccio circolare e l'augurio di una pronta guarigione e un presto ritorno a casa alla signora che dopo avermi detto scusa ma tu l'ann passat nun stiv all'Ediltutto?, e alla quale ho risposto sì, ma sono in prestito per un anno a Caserta, che mi ha guardata esterrefatta e ha detto azz allora è over che v'accattano e ve venneno, provt comm 'e calciator!
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