Il mio prestito al Volalto sta per concludersi, la burocrazia dice che manca una settimana esatta da oggi.
Mi avvicino al capolinea dopo una stagione pallavolistica intensa, sicuramente la più intensa dopo tredici anni. Per la prima volta in vita mia mi sono avvicinata ad una meta pallavolisticamente ambita, la serie B2. L'esperienza dei play-off è ineguagliabile e per quanto sia durata poco, l'ho già messa in valigia, tra le cose più importanti che il viaggio mi offre. Il viaggio è la vita, lo sappiamo già.
Adesso è tempo per altre cose. E' sempre tempo per cose nuove, è questo che devo capire.
Adesso è tempo di Festa de L'Unità e se fino al mese scorso l'andazzo era casa-palestra adesso seguo la deviazione: casa-Pettirosso.
Il Pettirosso è l'associazione socio-culturale di Pomigliano affiliata al PD, di cui faccio parte. Non mi sono tesserata per una scelta precisa: non voglio incastrarmi negli ideologismi. Non voglio la politica come farmaco somministrato, non voglio essere quella che fa/dice/pensa "per partito preso". Voglio sentirmi libera, offrire le mie idee e il mio tempo se questo può servire ad alimentare propositi atti a realizzarsi concretamente. E voglio sentirmi libera di distanziarmi, qualora dovesse essercene motivo.
Così in questi giorni sto offrendo tutta me stessa al Pettirosso e agli altri giovani democratici che lo compongono, per rendere speciale questa edizione della festa de L'Unità. Abbiamo in serbo l'allestimento di una vera e propria "casa democratica" da realizzare negli spazi del parco pubblico di Pomigliano. La casa democratica sarà la casa di tutti, un ambiente in cui sarà possibile dibattere, rilasciare messaggi e interviste, ascoltare musica e leggere. Ci farà compagnia De Andrè con gli stralci delle sue canzoni, ci faranno compagnia gli haiku che abbiamo ponderato, le canzoni che abbiamo scelto come base musicale, la mostra su Berlinguer e quella sulla Fiat.
Mi avvicino al capolinea dopo una stagione pallavolistica intensa, sicuramente la più intensa dopo tredici anni. Per la prima volta in vita mia mi sono avvicinata ad una meta pallavolisticamente ambita, la serie B2. L'esperienza dei play-off è ineguagliabile e per quanto sia durata poco, l'ho già messa in valigia, tra le cose più importanti che il viaggio mi offre. Il viaggio è la vita, lo sappiamo già.
Adesso è tempo per altre cose. E' sempre tempo per cose nuove, è questo che devo capire.
Adesso è tempo di Festa de L'Unità e se fino al mese scorso l'andazzo era casa-palestra adesso seguo la deviazione: casa-Pettirosso.
Il Pettirosso è l'associazione socio-culturale di Pomigliano affiliata al PD, di cui faccio parte. Non mi sono tesserata per una scelta precisa: non voglio incastrarmi negli ideologismi. Non voglio la politica come farmaco somministrato, non voglio essere quella che fa/dice/pensa "per partito preso". Voglio sentirmi libera, offrire le mie idee e il mio tempo se questo può servire ad alimentare propositi atti a realizzarsi concretamente. E voglio sentirmi libera di distanziarmi, qualora dovesse essercene motivo.
Così in questi giorni sto offrendo tutta me stessa al Pettirosso e agli altri giovani democratici che lo compongono, per rendere speciale questa edizione della festa de L'Unità. Abbiamo in serbo l'allestimento di una vera e propria "casa democratica" da realizzare negli spazi del parco pubblico di Pomigliano. La casa democratica sarà la casa di tutti, un ambiente in cui sarà possibile dibattere, rilasciare messaggi e interviste, ascoltare musica e leggere. Ci farà compagnia De Andrè con gli stralci delle sue canzoni, ci faranno compagnia gli haiku che abbiamo ponderato, le canzoni che abbiamo scelto come base musicale, la mostra su Berlinguer e quella sulla Fiat.
Detto questo vado a nascondermi, mi sento una bambina di quinta elementare che ha perso il filo e non sa più continuare il suo tema.
E' che l'aridità nel cuore, nei gesti e nelle parole mi attraversa interamente. E man mano che mi prende mi paralizza.
Non so più dire le cose che ho da dire.
Aspetto che la pioggia che cade solchi una voragine nel terreno arido che sovrasta la mia sensibilità, soffocandola.
E' che l'aridità nel cuore, nei gesti e nelle parole mi attraversa interamente. E man mano che mi prende mi paralizza.
Non so più dire le cose che ho da dire.
Aspetto che la pioggia che cade solchi una voragine nel terreno arido che sovrasta la mia sensibilità, soffocandola.
Nessun commento:
Posta un commento