sabato 17 gennaio 2009

La Mariposa

La Mariposa è il viaggio lungo del mio riflesso allo specchio. Inaccettabile. Rumoroso. Ripugnante.
Mentre cammino e misuro la mia ombra ancora mi vergogno della consapevolezza che ho conosciuto durante il viaggio. Mi sta attaccata alle gambe, proprio non se ne va via.

Io sono Mariposa.
E ci ho corso con i lupi, ma poi sono rimasta indietro.Loro invece, i lupi, mi sono rimasti tutti in testa.


"I turisti arrivano con ogni sorta di aspettative, dal sacro al profano.Vengono a vedere qualcosa che non tutti potranno vedere, uno degli esseri più selvaggi, un numen vivente: La Mariposa, La Donna Farfalla.
L'ultimo evento della giornata è la Danza della Farfalla, danzata da una sola donna, e che donna!
Quando il sole comincia a tramontare, arriva un vecchio risplendente in un pesante abito turchese. Con l'altoparlante che stride come una gallina che ha appena scorto un falco, sussurra nel microfono cromato anni Trenta :"E la nostra prossima danza sarà la Danza della Farfalla". Zoppicando, si allontana.
(...)
In ansiosa attesa della Danza della Farfalla, si parla delle fanciulle-farfalla e della bellezza delle fanciulle Zuni che danzano in antichi abiti rossi e neri, con una spalla nuda e cerchietti rosa dipinti sulle guance, e si lodano i danzatori che danzano con rami di pino legati alle gambe e alle braccia.
Il tempo passa.
E passa.
E passa.

Poi, inaspettatamente, poichè tutti sono seccati e minacciosi, il tamburo fa risuonare il ritmo sacro della farfalla, e i cantori cominciano a levare lodi agli dei. Per i visitatori una farfalla è cosa assai delicata :" O fragile Bellezza!", sognano. Restano necessariamente sconvolti quando d' improvviso appare Maria Lujan. E' grossa, davvero grossa, come la Venere di Willendorf, come la Madre dei Giorni, come l' immensa donna di Diego Rivera, che costruì Città del Messico con una sola piega del polso.
Maria Lujan è vecchissima, come una donna tornata dalla polvere, come un vecchio fiume, come un vecchio pino. Ha una spalla nuda. La manta rossa e nera, una sorta di ampia tunica, sobbalza con lei dentro. Il corpo pesante e le gambe ossute la fanno sembrare un ragno chiuso in un guscio. Salta su un piede e poi sull'altro. Sventola il ventaglio di piume.E' la Farfalla venuta a dar forza ai deboli. E' tutto quanto molti pensano non sia forte: età, farfalla, femminino. Ha i capelli lunghi fino a terra. Sono spessi come dieci fasce di granturco e del grigio della pietra. E indossa ali di farfalla, come quelle dei bambini che impersonano gli angeli nelle recite scolastiche. Ha fianchi che paiono gerle sobbalzanti, e su quella sorta di panchetto formato in alto dalle natiche potrebbero sedere due bambini. Saltella, saltella, saltella, non come un coniglio, ma con passi riecheggianti.
"Sono qui, qui, qui...
Sono qui, qui, qui...
Voi, voi, voi, su, sveglia!".
Fa oscillare su e giù il suo ventaglio di piume, spargendo sulla terra e sulle persone della terra lo spirito impollinante della farfalla. I bracciali di conchiglie tintinnano come serpenti, le giarrettiere coi sonagli tintinnano come pioggia. La sua ombra, con quel ventre enorme e le gambette sottili, danza da una parte all'altra della pista. I suoi piedi si lasciano dietro piccoli sbuffi di polvere. Le tribù sono invase dalla venerazione, i visitatori invece mormorano :"E' lei? E' questa la Fanciulla Farfalla?". Sono perplessi, alcuni perfino delusi. Paiono non rammentare più che il mondo dello spirito è un luogo in cui le lupe sono donne, gli orsi sono mariti,e le vecchie opulente sono farfalle.
E' conveniente che la Donna Selvaggia/ Donna Farfalla sia vecchia e grossa, perchè porta il mondo del tuono in un seno e l' oltretomba nell' altro. La sua schiena è la curva del pianeta Terra con tutti i raccolti e i nutrimenti e gli animali. La nuca porta il sorgere del sole e il tramonto.La gamba sinistra trattiene tutti i poli, la gamba destra tutte le lupe del mondo.Il suo ventre porta tutti i bambini che saranno dati alla luce. La Fanciulla Farfalla è la forza femminile fecondante. Portando il polline da un luogo all'altro, ovunque feconda, così come l'anima rende fertile il mondo terrestre. Lei è il centro. Riunisce gli estremi opposti prendendo un po' qua e mettendo un po' là. La trasformazione non è così complicata: questo insegna. Così fa la farfalla, così fa l'anima.
La Donna Farfalla corregge l' idea erronea secondo cui la trasformazione va bene soltanto per la torturata, la santa o la favolosamente forte. Il Sé non ha bisogno di trasportare montagne per trasformarsi. Basta poco. Il poco fa molta strada. Il poco molto fa cambiare. La forza fertilizzante sostituisce lo spostamento delle montagne.
La Fanciulla Farfalla impollina le anime della terra. "E' più facile di quanto possiate immaginare", dice. Scuote il suo ventaglio di piume e saltella, perchè riversa il polline spirituale su tutti i presenti, i Nativi Americani, i bambini piccoli, i visitatori, proprio su tutti. Usa il suo intero corpo come una benedizione, il suo corpo vecchio, fragile, grosso, dalle gambe corte, dal collo corto, ricoperto di macchie. Questa è una donna strettamente connessa alla sua natura selvaggia, colei che traduce la forza istintuale, fecondante, colei che corregge, colei che rammenta antiche idee. E' la Vòz Mitològica. E' la Donna Selvaggia personificata.La danzatrice farfalla dev'essere vecchia perchè rappresenta l'anima, che è vecchia. E' larga di cosce e ampia di spalle e di schiena perchè molto trasporta. I capelli grigi attestano che non deve più osservare dei tabù nel toccare gli altri. Le è consentito toccare chiunque: bambini e ragazzini, donne e uomini, vecchi, malati, morti. E' un suo privilegio toccare tutti, alfine. Questo è il suo potere. Il suo è il corpo de la Mariposa, la farfalla.

Il corpo è come una Terra. E' un territorio vulnerabile all'eccesso di cementificazione, a essere ritagliato in appezzamenti, crivellato di pozzi e miniere e deprivato del suo potere come qualsiasi paesaggio. La Donna Selvaggia non sarà facilmente influenzata dai nuovi progetti di sviluppo. Per lei, le domande riguardano non il come formare ma il come sentire. Il petto in tutte le sue forme ha la funzione di sentire e nutrire. Nutre? Sente? E' un buon petto.
I fianchi sono larghi perchè dentro c'è una culla in avorio satinato per la nuova vita.I fianchi della donna sono sporgenze per il corpo sopra e sotto, sono portali, sono un cuscino lussureggiante, le maniglie per l'amore, il luogo dietro cui i bambini possono nascondersi. Le gambe sono fatte per portarci, talvolta per spingerci avanti; sono le carrucole che ci sollevano, l'anello per cingere l'amante. Non possono essere troppo qualcosa o qualcos'altro. Sono quello che sono.
Non c'è nulla di "necessariamente tale" nei corpi. La questione non sta nelle dimensioni della forma o nel numero d'anni, e neanche nell'avere un paio di tutto, perchè non sempre è così. Ma la questione selvaggia è: sente questo corpo, possiede la giusta connessione con il piacere, il cuore, l'anima, il selvaggio? Ha gioia, ha felicità? Può a modo suo muoversi, danzare, saltellare, ondeggiare, spingere? Null'altro conta.
Da piccola una volta mi portarono al Museo di Storia Naturale di Chicago. Vidi le sculture di Malvina Hoffman, decine di sculture in bronzo scuro a grandezza naturale nella grande sala d'ingresso. Aveva scolpito i corpi nudi di persone di tutto il mondo, e nutrito visioni selvagge.
Profuse il suo amore sul vitellino del cacciatore, i lunghi seni della madre di due figlie ormai grandi, i coni di carne sul petto della vergine, i poveri attributi spenzolanti a metà coscia, il naso con narici più grandi degli occhi, il naso aquilino come di rapace, il naso diritto come un fuso. Si era innamorata di orecchie come semafori, e di orecchie calanti sul mento e piccole come noci americane. Amò tutti i capelli attorcigliati come un cesto di serpenti, o tutti i capelli ondulati come un nastro che si dispiega, o tutti i capelli lisci come spinaci. Ebbe l'amore selvaggio del corpo. Comprese il potere che sta nel corpo.
C'è in Ntozake Shange un verso per le ragazze di colore che hanno pensato al suicidio / quando l' arcobaleno basta.
Nel lavoro teatrale, la donna parla dopo avere lottato per affrontare tutti gli aspetti psichici e fisici di sè che la cultura ignora o svilisce.
Si riassume in queste parole sagge e serene:

ecco quel che ho...
poesie
grosse cosce
capezzoli piccini
&
così tanto amore

Ecco il potere del corpo, il nostro potere, il potere della Donna Selvaggia. Nei miti e nelle favole le divinità e altri grandi spiriti mettono alla prova il cuore degli esseri umani mostrandosi sotto varie spoglie. Si presentano in abiti lunghi, ricoperti di stracci, con fusciacche d'argento o con piedi infangati. Si mostrano con la pelle scura come legno vecchio, o in squame fatte di petali di rosa, fragili come bambini, come una vecchia giallo limone, come un uomo che non può parlare, o come un animale che invece parla. I grandi poteri mettono alla prova gli esseri umani per appurare se hanno già imparato a riconoscere la grandezza dell'anima in tutte le sue mutevoli forme.
La Donna Selvaggia si mostra in varie dimensioni, forme, colori e condizioni.
Vegliate, così potrete riconoscere l'anima selvaggia nelle sue varie guise."


[Donne che corrono coi lupi, Clarissa Pinkola Estès, Frassinelli]

1 commento:

Unknown ha detto...

cercavo il testo che tu hai postato, tratto da donne che corrono con i lupi. anche io sto provando a correre, anche se adesso l'incedere è ancora troppo traballante. un bacio