giovedì 16 luglio 2009

Nelle Mie Stanze

Quando blogdrops ha ingurgitato quattro anni di blog, del mio blog, ho continuato ugualmente a pubblicare parte delle cose che scrivo anche sul web, appoggiandomi ad un msn space. Cosa che non avrei mai voluto fare perchè lo space era l'emblema della moda del momento, ultrafrivola ed ultrainflazionata (non voglio fare l'anticonformista del caz, ma mi viene da prenderle spontaneamente, queste distanze qui).
Peraltro l'idea della stellina gialla che lampeggiava accanto al nick per avvisare il mondo intero di una modifica apportata al proprio spazio virtuale, mi sembrava di un esibizionismo assai spicciolo.
Così, siccome a me piace l'esibizionismo vero, sono riuscita a rinunciare per un po' di tempo all'idea di un windows space live.
Poi, però, per pigrizia e anche per la repentina evoluzione di msn (addio stelline gialle simil-esibizioniste) ho deciso di ricominciare a pubblicare un po' di variezze varie senza pensare al "dove": non mi importava, volevo una Stanza in cui pubblicare.
Così ho iniziato lo space.
Poi è arrivata questa Stanza qui, su blogspot, su gentile concessione del mio amico Erasmo.

Attualmente sono in vita entrambi gli spazi: pubblico le stesse cose sia qui sia sull' emmessenne space.
Però, dal momento che blogspot si fa sempre meno funzionale ho deciso di continuare a pubblicare solamente sullo space.
Non mi serve a molto avere due spazi fotocopia. E, siccome blogspot ha ridotto all'osso la sua funzionalità, ho deciso che continuerò a pubblicare solamente dall'altro lato, anche se questo blog lo lascerò aperto e sarà quindi visualizzabile.
Vi consiglio vivamente di trasferirvi Nella Mia Stanza (questo lo disse Cicciolina a...?), là c'è di tutto.
E pensate, si litiga pure!


www.napulitangirl.spaces.msn.com


Ci leggiamo qui.

mercoledì 15 luglio 2009

martedì 14 luglio 2009

L'infanzia oltraggiata

Questo è il video della sigla della versione 2008 di Mila e Shiro.
Pare che per onorare le Olimpiadi di Pechino gli autori del cartone abbiano modificato, omesso e addirittura dimenticato dei "particolari":
-Mila che gioca col numero 16 è improponible: lei è il 7 per antonomasia. Ma il 7, in questa versione, è passato a Kaori che peraltro ha migliorato di gran lunga la tecnica del suo palleggio che, nella versione del cippo a Forcella (nap.vecchia, remota), era addirittura chiamato "lancio";
-Tullia non ha più i capelli grigio/verdi e i suoi lineamenti sono meno duri: è irriconoscibile;
-Il pallone è quello delle gare ufficiali reali, quello che usiamo anche noi insomma, il mikasa;
-Il suolo della palestra è addirittura in parquet (Mila è andata a giocare in una società che tene e sord' evidentemente, lasciando quelle fammone (nap.pezzenti) delle Seven Fighters);
-La sigla fa cacare;
-Nami non appare per niente nella sigla, quindi suppongo che il suo personaggio sia stato proprio trombato.
Ma la cosa più grave è che non appare nemmeno Shiro (!).
Mi auguro, per lui, che sia stato trombato a sua volta.

lunedì 13 luglio 2009

G8 a L'Aquila: vergogna tutta italiana





L’Aquila, G8, Obama evita la stretta di mano a Berlusconi (L’Unità)

La sequenza delle immagini è stata pubblicata a mo’ di copertina da L’Unità giovedì scorso. Ritrae Barack Obama che, appena giunto nella caserma di Coppito per il G8 evita di stringere la mano al corruttore che gli corre incontro.
L’immagine censurata dalle televisioni italiane, sintetizza tutta la disistima e la sconsiderazione che il presidente degli Stati Uniti ha nei confronti del corruttore italiano da ” 7 righe”. Presidente forzato di turno del G8.
Obama in tutte le occasioni in cui è stato ritratto assieme al corruttore durante la 3 giorni del G8, ha sempre avuto un’espressione seria con una smorfia tesa a nascondere vergogna e imbarazzo.

Il corruttore ha fatto la parte dell’intruso fra i cosiddetti grandi della terra che si sono ritrovati a L’Aquila. Le poche strette di mano che si sono viste fra il corruttore e altri leader come Sarkozy e la Merkel, sono state imposte dal copione dei cerimoniali. Carla Bruni, italianissima moglie del premier d’oltralpe, non ha retto nemmeno a quelli. Giunta a L’Aquila si è data da fare in un percorso pubblico rigorosamente diverso da quello del vergognoso corruttore. L’unico dei leader del G8 che non si è concesso alle domande dei 3.600 giornalisti giunti a L’Aquila da ogni parte del mondo.

Il tutto mentre i telegiornali italiani si sono fatti i film sul rapporto umano fra Obama e Berlusconi dipingendo un idillio che non esiste. Non solo clima, crisi economica e povertà. I telegiornali hanno parlato anche di un Obama in forma fare canestro nell’area della caserma militare appositamente adibita a campo di basket. Hanno spinto oltre ogni limite “sull’ottimo livello di organizzazione”. Hanno dipinto L’Aquila orgogliosa di ospitare il G8.

In realtà L’Aquila sfigurata dal sisma del 6 aprile scorso è una città fantasma. Indifferente agli onori della cronaca in cui è finita in questi giorni. A girare per le sue strade militarizzate ci si imbatteva in continui presidi di uomini in divisa incaricati di tenere lontano dal centro storico giornalisti e turisti. Come a Baghdad.
Le poche persone in abiti civili che si incrociavano per strada erano quasi tutti reporter stranieri armati di macchine fotografiche e videocamere, intenti a ritrarre le case sventrate dal sisma.

Pochi per non dire pochissimi gli esercizi pubblici aperti a L’Aquila. Per l’arrivo del G8 molti suoi abitanti si sono rifugiati soprattutto lungo la costa di Pescara.
Gli aquilani accampati nelle tendopoli da ormai 3 mesi, invece hanno continuato la loro lotta, nella speranza (che serpeggia vana) di ritornare nelle proprie case in tempi ragionevoli. Sono tanti gli aquilani che non si illudono delle promesse del governo del corruttore. Lo slogan “Yes we camp“ ha fatto il giro del mondo perché gli esponenti del comitato terremotati “3 e 32″ lo hanno scritto in gigantografie sul dosso di una collina, in modo da renderlo leggibile sia dagli elicotteri che dalla città. Loro sono stati fra i pochi aquilani rimasti in città per rompere il silenzio spettrale che affligge il capoluogo abruzzese.
Sono gli accampati che per non far dimenticare gli orrori seminati dal sisma hanno sfruttato la presenza dei giornalisti esteri, gli unici a documentare al mondo con le parole giuste la situazione italiana e del suo corruttore che fa il presidente del Consiglio.

Gli esponenti del comitato terremotati erano tuttavia comuni mortali che non hanno avuto vie d’accesso preferenziali ai leader. Bloccati sul ciglio della strada dai poliziotti armati, hanno comunque tentato di esibire gli striscioni durante l’unico passaggio dalla caserma di Coppito verso la pietosa visita al centro della città.
La protesta ha vissuto qualche momento di tensione fra alcune militanti che si sono scagliate verbalmente contro il cordone di poliziotti. Intanto il corteo di auto dei leader è filato via senza intoppi assieme ai giornalisti al seguito che non hanno potuto documentare il lato B del G8. Quello dei cittadini invisibili come i terremotati, ai quali dopo la fugace vista ravvicinata con Obama non è rimasto altro che tornare nelle loro tende. Che vergogna.


DAL BLOG DI DANIELE MARTINELLI



Personalmente oltre che con il "corruttore" (mi piace che il termine ritorni innumerevoli volte nell'articolo), ce l'ho a morte soprattutto con chi si è fatto complice di questo oltraggio che il corruttore ha avanzato.
Ti è dispiaciuto per le vittime del terremoto, hai ripugnato l'idea del G8 a L'Aquila, ripugni berlusconi... e poi?
Poi sei corso a Coppito perchè hai avuto "l'opportunità" di conoscere Obama.
Ed ora sei entusiasta, cioè tu sei tornato da Coppito entusiasta.
Ma entusiasta di che?


...e come testimonia un post-it che un pomiglianese sagace ha affisso nell'area "Dillo al PD" :
IO SOGNO UN'ITALIA SENZA GLI ITALIANI.

Identificazioni notturne necessarie -"ubi amici ibidem opes"-

I miei amici mi chiedono "come stai?" perchè gli interessa saperlo.
I miei amici sanno come sto prima ancora di chiedermelo.
I miei amici non scrivono al computer mentre parliamo al telefono.
I miei amici sanno che non è necessario che io totalizzi un punteggio alto ad un test affinchè sappiano quanto li conosco.
I miei amici in qualsiasi modo possibile incantano il mondo.
I miei amici non li conosco né li conoscerò mai ma in me è sempre vivo il desiderio di scoprirli, giorno per giorno.
I miei amici non mi conoscono né mi conosceranno mai ma in loro è sempre vivo il desiderio di conoscermi, giorno per giorno.
I miei amici sanno che cambiare idea è lecito: i miei amici quando cambiano idea non provano vergogna.
I miei amici sognano con i piedi ben piantati a terra.
I miei amici credono che il "noi" predomini sull' "io".
I miei amici c'entrano niente con Maria de Filippi.
I miei amici non vogliono sentirsi dire "grazie" perchè è superfluo, dicono.
I miei amici non spendono cifre esorbitanti per farmi dei regali.
I miei amici non sentono il bisogno di scrivermi "tìvìbì" alla fine di un messaggio.
I miei amici, anche se non la pensiamo uguale, sono miei amici.
I miei amici, quando sono arrabbiati per i cazzi che c'hanno in testa non se la prendono con me.
I miei amici, quando sono arrabbiati con me non sentono il bisogno di schernirmi.
I miei amici c'entrano poco con feisbùk.
I miei amici non si difendono da un mio dissenso giudicandomi, se io non sono d'accordo con loro.
I miei amici non si accorgono se mangio troppo né gliene frega accorgersene.
I miei amici non mi fanno sentire in imbarazzo, mai.
I miei amici accettano le diversità senza chiedersi "perchè".
I miei amici accettano il mio silenzio prima ancora di pretendere da me lo strepito.
I miei amici trovano che non sia indispensabile inchiavicarsi di cocktails per stare bene insieme, quando usciamo.
I miei amici sanno parlare ad alta voce senza dare mai fastidio.
I miei amici non li sento tutti i giorni a tutte le ore e questo non compromette il nostro rapporto.
Eh, i miei amici.

venerdì 10 luglio 2009

CETRO: PRONTA A CONTENDERE LA LEADERSHIP CON BERSANI E FRANCESCHINI





CETRO: PRONTA A CONTENDERE LA LEADERSHIP CON BERSANI E FRANCESCHINI.
Alla fine una militante di nome Stella dichiarerà: doveva essere solo una semplice riunione.


Sono le 19:45 ora locale quando, alla sede dell'associazione il Pettirosso di Pomigliano d'Arco, ha inizio la riunione post Festa de l'Unità.

Molti gli interventi posti a finalizzare l'ordine del giorno alquanto utopico: ristabilire l'ordine in un luogo dove oramai regna il caos più totale.

Tra i presenti molteplici personalità del mondo politico e non; basti pensare a Luigi A. (inquilino della casa democratica, alias: luce degli occhi di Cristina) il quale, dopo aver prima evidenziato la sua immane perplessità in merito all'orario di un suo eventuale ritorno a casa, si era subito detto promotore di una mozione che prevedeva l'imminente inizio dei lavori volti a sistemare la sede.

Ma quando tutti sembravano oramai rassegnati a porre le infinite copie della nota rivista "Alfabeto Democratico" (seconda solo al Financial Times), all'interno del tugurio pettirossino, prende la parola Roberta Cetro, nota militante di area giòpacchiana, che si dice pronta ad intraprendere l'estenuante lavoro non prima di aver degustato un "gelato".

Alla proposta inaspettata per certi sensi, Luigi A. si trova del tutto impreparato; la sua furia è incontenibile. Scatta così una cruenta lite tra i due che vede il lanciarsi reciproco di sedie e manifesti delle scorse tornate elettorali che si concluderà grazie all'intervento della portavoce della casa democratica Cristina Mastrapasqua, che decide di sottoporre entrambe le mozioni al voto dei presenti.
Solo la seconda però otterrà la maggioranza, nonostante l'astensione di Erasmo I. (Ambasciatore del Pettirosso, alias: il mandrillone montatore) di nota area gigginiana, il quale successivamente affermerà in una nota interamente redatta in cinese che non prenderà parte alla degustazione del gelato per protesta. Allo stesso modo anche Luigi A., il quale però, a differenza del suo accanito sostenitore, non mangerà il tanto agognato "gelato democratico" per tirchieria.

Ed è proprio dopo questa breve, ma pur sempre piacevole pausa, che accade l'inaspettato. Colpo di scena. La responsabile dell'area dillo al "PDì" si dice pronta a correre per la segreteria nazionale. Non si sa come, ma la notizia trapela ed impazza sul web facendo in pochi istanti il giro del mondo.

Moltissimi i militanti accorsi da tutta Italia a Piazza Primavera per elogiare il tanto atteso terzo candidato che concorrerà alle primarie di Ottobre. I dati della questura riportano la presenza di tre persone di media età ed un cane.

Chi credeva che questa tornata congressuale si concretizzasse con l'eventuale elezione di uno dei due rappresentanti di un dualismo esasperato che dura da molti anni a questa parte, dovrà ricredersi. Difatti sia il teenager Dario Franceschini che il nonno che tutti i comunisti vorrebbero Pierluigi Bersani, si troveranno a fare i conti con lei: Roberta Cetro; la quale a poche ore di distanza dall'annuncio bomba dichiarerà ai microfoni di SKYTG24 di schierarsi a favore della vocazione maggioritaria, e a chi le chiede se una volta eletta continuerà a tenere in vita l'alleanza con l'IDV risponde: preferisco stringere accordi con il Partito degli Impotenti.

Inoltre ribadisce il suo no a chi depreda illecitamente le foto della mostra sull'Iran, e conclude con una promessa che commuove l'intero mondo democratico: mai più salsiccia nel panino dello staff della casa democratica, se verrò eletta sarò pronta a mediare con Ciccio per ottenere la tanto meritata porchetta.

Ed intanto arrivano le prime risposte dei Big del Partito in merito alla vicenda. Tra i primi quella della giovanissima Debora Serracchiani che appoggerà a pieno la candidatura della New Entry, perchè dice, è di gran lunga più simpatica di Dario.

A cura di Andrea Polito.



Mi hanno candidata e quindi mi candido pure io, cioè voto per me stessa.
Peraltro vengo da una famiglia ingenua e questo lo dimostra il fatto che mia sorella al messaggio che annunciava la mia presunta candidatura abbia risposto :"Uha, così giovane ti puoi candidare? Cioè sostituisci Franceschini? Non ci credo!".
Per i miei sostenitori: ho in serbo la stesura del mio programma.
Il Pettirosso? Si, siamo un covo di idioti democratici.
Ma io con quegli idioti ci sto troppo bene.

giovedì 9 luglio 2009

E fu notte e fu mattino

Stanotte ho sognato di essere al liceo (sogno, ahimè, ricorrente) e di dover fare la divisione in sillabe del verbo greco "TROPIZOMAI" di cui, peraltro, ignoro l'esistenza.
Ricordo che ero seduta alla destra di Carmela (e ciò avrebbe dovuto significare una forte probabilità di riuscita) e che la Cimmino mi passava accanto indispettita (che novità!) fino al punto di strapparmi il quaderno dalle mani e farmi una merda davanti al resto della classe. Senza aver prima corretto il mio esercizio, ovviamente.
Considerato che sono già passati tre anni dal mio diploma, mi chiedo se non sia il caso di spostare il capitolo "Cimmino" tra i traumi che hanno segnato profondamente la mia vita fino ad oggi.

Stamattina, poi, mentre preparavo la colazione a mia nonna, lei mi è venuta vicino chiedendomi -ed è la seconda volta nel giro di una settimana- se poi alla fine CIURCìLL' l'hanno ucciso.
Ciurcìll' sarebbe Churchill ed io ignoro il motivo per cui mia nonna continui a pormi questa domanda anacronistica e sconsiderata (e c'entra poco la demenza senile dal momento che me lo ha già chiesto una volta).
Ma è giusto che chi (o cosa) abbia risvegliato in lei tanta curiosità sappia che non la passerà liscia.

Frattanto rifletto sul fatto che la notte e la mattina non sono i momenti più felici della mia giornata tipo.