sabato 4 luglio 2009

Scomoda-mente (ogni istante della tua vita merita una foto)


Questo gnocco sotto la doccia sembra interamente nudo, ma purtroppo è in costume.
Ravenna, master volley camp 2007.
Eravamo in spiaggia per la giornata di allenamento di beach volley.



Questi simpatici cestini dell'immondizia li ho trovati a Hvar nel 2006.
E poi li ho ritrovati, sempre lì, l'anno successivo.
E quella appoggiata al delfino sono io.



La signora coi capelli blu mi è passata davanti, ed io le ho fatto anche hola con la manina.
Lloret de mar, marzo 2006.
Viaggio di (d)istruzione dell'ultimo anno di liceo.



Questo adorabile esemplare di vecchina anastasiana è mia nonna che si accorcia pizzetto e baffi con le forbicine per le unghie.
Risale alla scorsa estate, lei aveva caldo.
E i peli erano lunghi.


[Questo post vuole essere esplicativo riguardo il modo in cui si innestano le masturbazioni cerebrali e la contemplazione dell'inutile]

Stasera pensavo che è un vero peccato che io abbia fatto tanto casino per avere in regalo una macchina fotografica digitale, al tempo del mio diciassettesimo compleanno, e che la stessa, da quattro anni, lavori solamente part-time. Non settimanalmente e probabilmente neppure mensilmente. Cioè me ne ricordo quando capita. E, anzi, spesso me ne dimentico volutamente. E questo mi dispiace perchè ci sono tante belle cose (cit.) da strappare a questo mondo pazzo e da tenere a mente. Così, per fare ricordo. Per fare densità di potere immaginifico. Per fare vita e metterne da parte che non si sa mai.
Ad esempio ieri in vesuviana, quando il treno si è fermato alla stazione di Volla, ho fatto caso ad una scritta che recita così: LA FI** PIACE A MOLTI, IL CA*** PIACE A TUTTI.
E' scritta tutta in rosso. E sono sicura abbia un suo perchè, profondo e inarrivabile. Mi piacerebbe chiederlo all'autore -maschilista!- in questione. Ma magari l'autore è uno statistico inferenziale. O forse si tratta di un omosessuale fiero e gioioso.
Mi diverte pensare a queste possibilità infinite e, oltretutto, immaginarie.
Ma, alla fine, soltanto un pervertito ha potuto scrivere 'sta cosa. O magari uno che voleva prenderci un po' tutti per il culo.
O forse.

Ironizziamo perchè non abbiamo scampo.
Non abbiamo scampo se non ironizziamo.
Prendiamola a ridere perchè non abbiamo alternative.
E soprattutto la prendiamo a ridere per crearci delle alternative.


N.B. (adesso sono seria)
E vogliamo parlare della scritta sulla parete della stazione del centro direzionale?!
: "MA L'ANIMA DI UN UOMO DI CHE COLORE è?"
Trovo sia sensazionale.

Ho deciso: da domani la mia digitale del duemilasei ritornerà a lavorare full time.
Peccato non me ne sia ricordata prima di stasera quando, ritornando a casa dalla casa democratica (sono diventata una ragazza tutta casa e casa), a viale Alfa, ho visto fermo al semaforo rosso un ragazzo sui roller.
Era bellissimo.
E surreale.
E immaginifico.
E
la
devo
smettere.

3 commenti:

ad Ilaria non piace il Neoplasticismo ha detto...

La scritta a Volla la vedo sempre; l'hanno vista tutti almeno una volta e mi diverto a guardare quelli che la guardano.
La signora coi capelli puffo ha anche un po' di scuccia..

ma in tutto questo:
non facevi meglio a comprarti un cellulare che facesse foto buone? Non è ingombrante; qui sul computer c'è più memoria che nella mia testa. Ne ho fatte così tante da guadagnarmi la nomea di maniaca delle foto:/
arriverà il giorno che ne faccio stampare un centianio e distribuisco.

Roberta ha detto...

Ma il cellularo serve per telefonaro!
Per fotografaro ci vuolo la macchinetto!
O!

GIANNI ha detto...

ANCHE IO FACCIO LA DOCCIA DA SOLO