mercoledì 11 febbraio 2009

Rumba verso il buco

Non ci vuole molto a capire com'è che torni alla mente, così nitida, la violenza.
Le cicatrici si sono aperte tutte, stasera.
Brava, complimenti!
Nella testa sono vive le mattinate a quel cazzo di Cus quando stavo a scienze motorie.
Le palline di carta tra i capelli, le umiliazioni gridate al vento, quella parolina di troppo mentre aspettavamo il treno a Cavalleggeri e casa era irrimediabilmente lontana.
Tutta gente che ho sfuggito dopo tutto quel tormento, anche nella testa.
Poi stasera arrivi tu e colpisci dove fa male.
E mentre parli mi rivedo chiusa in bagno con lo zaino pieno, rivedo Mario che non perdeva mai occasione per la parolina sprezzante.

Vedo il mio riflesso in una vetrina spropositata, e cammino, cammino veloce per superarla ma è infinita, è tutta una vetrina la palestra, stasera.
Vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già.


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